In Italia, la gestione dei libretti postali dormienti ha subito recentemente importanti aggiornamenti normativi per rafforzare la tutela dei risparmiatori e garantire la corretta gestione dei fondi non movimentati da lungo tempo. I libretti definiti “dormienti” sono quelli che non registrano alcuna operazione per almeno dieci anni e che conservano un saldo almeno pari a 100 euro. Queste nuove regole, in vigore dal 2024 e ulteriormente rafforzate a partire dal 14 gennaio 2025, impongono precise responsabilità sia agli istituti emittenti, come Poste Italiane, sia ai titolari dei libretti stessi.
Cosa si intende per libretto postale dormiente e quali sono le novità
Il termine libretto dormiente si applica a tutti quei libretti di risparmio che per dieci anni consecutivi non vengono movimentati, cioè sui quali non vengono effettuate operazioni come versamenti, prelievi, o anche semplici aggiornamenti. Se a questa circostanza si aggiunge un saldo pari o superiore a 100 euro, il libretto acquisisce lo status di dormiente. Con la nuova disciplina, viene imposto a Poste Italiane l’obbligo di comunicare in anticipo al titolare l’approssimarsi di questa condizione.
Dall’inizio del 2024, è stato introdotto un protocollo di comunicazione più efficace nei confronti dei risparmiatori a rischio: Poste Italiane invia una lettera raccomandata all’ultimo indirizzo noto del titolare, avvisandolo espressamente che il proprio libretto sta per essere dichiarato dormiente se non si interviene tempestivamente. Questo avviso costituisce un’importante garanzia per il cliente, consentendo l’adozione di misure correttive in tempo utile per evitare il successivo trasferimento delle somme al fondo statale dedicato ai rapporti dormienti.
Le conseguenze per chi non aggiorna il libretto
Se, nonostante l’avviso, il titolare non effettua alcuna operazione (anche minima), la normativa prevede che il saldo venga trasferito al Fondo Rapporti Dormienti, gestito da Consap. Questo processo significa che il libretto viene estinto e il titolare perde la disponibilità immediata della somma depositata, pur mantenendo un diritto di rimborso. L’aggiornamento o la movimentazione del libretto può avvenire con qualsiasi operazione, anche di importo simbolico, come un piccolo versamento o un prelievo, oppure semplicemente richiedendo alla filiale di aggiornare la situazione amministrativa del rapporto.
I rischi maggiori derivano dall’inattività oltre la scadenza comunicata nella raccomandata, solitamente indicata con chiarezza sia nella lettera che nelle comunicazioni telematiche da Poste Italiane. Al termine del periodo concesso, il libretto viene chiuso e la somma trasferita, con gravi disagi burocratici per chi voglia recuperare dopo la scadenza il proprio denaro. Il rimborso può comunque essere richiesto, ma è necessario rivolgersi direttamente a Consap e avviare una pratica specifica, che richiede tempi più lunghi e la presentazione di una dettagliata documentazione comprovante la titolarità del vecchio libretto e dei relativi saldi.
Come evitare la chiusura e tutelare i propri risparmi
Le nuove regole hanno introdotto anche strumenti aggiuntivi per tutelare i risparmiatori rendendo più facile sia il controllo della situazione dei libretti sia la prevenzione dello stato di dormienza. Ad esempio, è stato reso disponibile un servizio online nell’area riservata del sito di Poste Italiane e tramite l’app BancoPosta, dove ciascun titolare può verificare lo stato del proprio libretto e monitorare i movimenti. Rimane inoltre sempre possibile recarsi fisicamente presso un ufficio postale per ottenere supporto o effettuare le operazioni del caso.
Gli eredi dei titolari defunti sono anch’essi tutelati dalla normativa. Possono infatti recuperare le somme avanzando domanda, purché dotati di tutta la documentazione necessaria (certificato di morte, dichiarazione di successione, e così via), anche dopo che il libretto è stato dichiarato dormiente.
Passaggi utili per evitare rischi:
- Verificare periodicamente la situazione del libretto tramite app, sito web o direttamente allo sportello bancario/postale.
- Effettuare almeno una operazione ogni dieci anni.
- Prestare attenzione alle raccomandate di Poste Italiane e rispondere tempestivamente.
- Mantenere aggiornati i propri dati anagrafici presso l’istituto emittente per ricevere correttamente le comunicazioni.
Recuperare i fondi trasferiti al Fondo Dormienti
Nonostante la perdita di disponibilità immediata dopo il trasferimento al fondo statale, la normativa consente comunque di richiedere il rimborso delle somme, rivolgendosi a Consap (maggiori informazioni su Wikipedia). La procedura non è automatica: occorre presentare una domanda fornendo le prove della titolarità e delle circostanze che hanno portato al trasferimento. I tempi di rimborso sono più lunghi rispetto a quelli previsti per una normale movimentazione bancaria, e la documentazione da presentare deve essere completa e conforme alle richieste dell’ente gestore.
È importante sapere che ci sono termini di prescrizione: se non si richiede il rimborso entro un determinato arco di tempo (attualmente dieci anni dal trasferimento al Fondo Rapporti Dormienti), le somme vengono definitivamente acquisite dallo Stato.
Implicazioni fiscali e amministrative
Le nuove regole incidono anche sugli aspetti fiscali del rapporto. Dal 2025, ad esempio, l’esclusione dei libretti postali dalla determinazione del valore dell’ISEE sarà possibile solo a partire da aprile 2025, come da ultima circolare di Poste Italiane. Dunque, per chi conta sull’esclusione di questi valori per ottenere agevolazioni fiscali o prestazioni sociali, è fondamentale monitorare attentamente il proprio saldo e la situazione aggiornata del libretto postale.
Tutte queste novità e lo sforzo comunicativo delle nuove regole hanno l’obiettivo di prevenire spiacevoli sorprese per i risparmiatori che, spesso per disattenzione o per motivi anagrafici, lasciano inutilizzati per molto tempo strumenti come i libretti postali. Una gestione attenta e aggiornata permette non solo di evitare la chiusura e il blocco dei fondi, ma assicura anche la tranquillità amministrativa in relazione a rapporti ereditari o dichiarazioni fiscali.
Per approfondire i concetti di fondo rapporti dormienti e la disciplina europea sul risparmio postale, si può consultare la voce Libretto di risparmio su Wikipedia.