Stabilire quale percentuale dello stipendio sia ideale da destinare al risparmio è da tempo oggetto di analisi da parte di consulenti finanziari e studiosi di economia domestica. In un contesto in cui l’educazione finanziaria è sempre più al centro dei programmi nazionali – e la capacità di prevenire crisi personali è fondamentale sia per individui che per famiglie – la risposta degli esperti si affida a regole precise e a strategie personalizzate. Prendere coscienza di quanto mettere da parte ogni mese rappresenta il punto di partenza per raggiungere solidità economica nel lungo termine, affrontare imprevisti e pianificare investimenti per il futuro.
Qual è la percentuale ideale da risparmiare sulle entrate?
Nel corso degli anni è emersa come riferimento la soglia del 20%, che si traduce nel consiglio di accantonare fino a un quinto del reddito netto mensile per la costruzione di una riserva finanziaria. Questa proporzione non nasce solo dall’osservazione empirica, ma si fonda su principi di finanza personale riconosciuti a livello internazionale. In particolare, la cosiddetta regola del 50/30/20 è diventata un vero e proprio standard: il 50% delle entrate va destinato alle spese indispensabili, il 30% ai desideri personali e il restante 20% appunto al risparmio o al ripianamento di eventuali debiti .
Gli esperti raccomandano questo approccio perché facilmente adattabile a diverse fasce di reddito e alle esigenze specifiche di ciascuno. Mettere da parte il 20% mensilmente consente di creare un fondo di emergenza – indispensabile per affrontare eventi imprevisti come perdita di lavoro, malattia o imprevisti familiari – ma anche di investire in progetti futuri come l’acquisto di una casa, la formazione, un viaggio importante o la pensione .
Fattori che influenzano la percentuale da risparmiare
Nonostante la regola “20%” sia orientativa, non esiste una percentuale unica valida per tutti. Tra i fattori che incidono maggiormente troviamo:
- Stato civile e composizione familiare: la presenza di figli o persone a carico può far propendere per una quota più flessibile, anche inferiore nei periodi più delicati .
- Presenza di debiti: chi deve rimborsare mutui, prestiti o finanziamenti dovrà destinare parte di tale 20% al rientro degli stessi prima di pensare a forme di accantonamento puro.
- Obiettivi di vita: chi intende accelerare la crescita patrimoniale o ha traguardi finanziari ambiziosi, può puntare anche oltre il 20%, compatibilmente con sacrifici temporanei sul fronte delle spese discrezionali.
- Momenti di incertezza lavorativa: la percentuale di risparmio può (e dovrebbe) aumentare in vista di periodi di instabilità, mentre potrebbe essere ridotta nei momenti di investimento personale strategico.
Così, sebbene il range consigliato oscilli tra il 10% e il 20%, il valore minimo (10%) è considerato adeguato nei momenti di difficoltà, mentre la soglia del 20% rappresenta la “golden rule” da perseguire stabilmente per chi mira a una situazione economica sana .
Applicazione pratica della regola del 50/30/20
Alla base dello schema 50/30/20 vi è un metodo che suddivide ogni entrata mensile in tre macro “cassette”:
- 50% per costi fissi e irrinunciabili: affitto o mutuo, bollette, trasporti, generi alimentari essenziali, servizi scolastici e assicurazioni.
- 30% per spese accessorie: cene fuori, shopping, viaggi, hobby, streaming, palestra e attività non obbligatorie.
- 20% per costruire il risparmio, destinato sia alla liquidità di emergenza, sia a successivi investimenti o al rimborso preventivo di debiti a tasso elevato .
Nel concreto, chi possiede un reddito netto mensile di 2.000 euro dovrebbe destinare almeno 400 euro al risparmio. In dodici mesi l’accumulo sarebbe di circa 4.800-5.000 euro, una somma che può costituire la prima base di solidità patrimoniale e il punto di partenza per investimenti via via più articolati .
Affidarsi a questo sistema comporta anche un benefico effetto psicologico: la presenza di regole e schemi di ripartizione aiuta a ridurre i comportamenti impulsivi e a mantenere una disciplina finanziaria costante, evitando che il risparmio sia solo ciò che “resta” dopo aver speso, ma una voce attiva e prioritaria nel budget mensile.
Strategie per rispettare la percentuale di risparmio
Seguire la regola percentuale scelta richiede metodo e costanza. Gli esperti raccomandano alcune strategie pratiche:
- Automatizzare il trasferimento della quota risparmio, ad esempio impostando un bonifico mensile il giorno dopo il versamento dello stipendio, per rendere meno “visibile” la somma accantonata e non lasciarsi tentare dallo spendere impulsivo.
- Monitorare costantemente le spese, redigendo un bilancio personale preciso almeno una volta al mese. Questo aiuta a individuare sprechi e correggere il tiro sulle percentuali di ciascuna categoria.
- Stabilire degli obiettivi concreti e misurabili: un viaggio, l’acquisto di un bene, un fondo pensione integrativo, in modo che la motivazione a risparmiare resti elevata e si possa “visualizzare” il traguardo.
- Ampliare le fonti di reddito: in particolare nei periodi di inflazione o instabilità, cercare entrate extra da seconde attività, vendita di oggetti inutilizzati o investimenti mirati può aiutare a raggiungere o addirittura superare la fatidica soglia del 20%.
- Adattare periodicamente la percentuale, in base a cambiamenti reddituali, nuove responsabilità o diverse priorità. Il risparmio è una corsa di resistenza, non di velocità: la costanza vale più dell’entità assoluta della somma.
Allo stesso modo, può essere utile rivalutare l’andamento del risparmio almeno ogni sei mesi, tenendo conto di eventuali obiettivi raggiunti o mutate condizioni di vita. Se emergono criticità – come ritardi nei pagamenti, aumento delle spese fisse o emergenze familiari – è preferibile ridurre temporaneamente la quota riservata al risparmio, senza però perderla mai di vista.
In conclusione, mentre non esiste un’unica indicazione valida in ogni fase della propria vita, la soglia del 20% dello stipendio resta il riferimento più diffuso e riconosciuto dagli esperti per chi ambisce a una gestione finanziaria consapevole, alla sicurezza rispetto agli imprevisti e a una crescita patrimoniale sostenibile. Personalizzare la quota tenendo conto dei cambiamenti personali e mantenere un atteggiamento flessibile ma disciplinato sono le chiavi per trasformare il risparmio da pratica occasionale a stile di vita duraturo e gratificante .